martedì 27 gennaio 2015

Recensione: "Walden, ovvero Vita nei boschi" di Henry David Thoreau

Titolo: Walden, ovvero Vita nei boschi
Autore: Henry David Thoreau
Editore: BUR
Data di pubblicazione: 6 Giugno 2012
Pagine: 416
Prezzo: 1,49 € (ebook)

Trama:
Nel luglio 1845 Henry Thoreau, a ventotto anni, lascia la sua città natale e va a vivere sulle rive del lago Walden, in una capanna da lui stesso costruita, e vi rimane oltre due anni. 
Nella quiete dei boschi coltiva il suo orto, legge, osserva gli animali, passeggia nella natura o fino a qualche villaggio vicino, scrive, fa piccoli lavori in casa, nuota. 
Thoreau cerca la libertà immergendosi nei ritmi della natura. 
Walden è il resoconto autobiografico di questo esperimento di vita solitaria, la cronaca quotidiana di un ritorno alla semplicità, una dichiarazione d’indipendenza dalla pochezza morale di una società dedita all’accumulazione di ricchezza. 

Recensione:
Quando ho cominciato questo libro credevo di leggere di un'escursione all'interno della natura, un manuale di sopravvivenza, una storia che illustrasse la perfetta simbiosi che si può instaurare (non con poche difficoltà) tra uomo e natura.
Ed in parte Henry Thoreau ci racconta anche questo, ma solo in parte, purtroppo.
Quello che più si sente in questo libro è il forte desiderio da parte dell'autore di ergersi a paladino della conoscenza, della morale e della giustizia.
Quella che Thoreau scrive è una forte lode a se stesso, alle proprie convinzioni e alla propria cultura.
Il libro inizia con una capitolo condivisibile, riguardante l'economia, il malcostume diffuso di spendere o sperperare il denaro e il tempo, senza occuparsi invece di ciò che è necessario e indispensabile sia al fine della mera sopravvivenza fisica, che di quella intellettuale.
Un capitolo ricco di riflessioni e di pensieri veritieri, ai quali però, chiunque capace di un minimo senso del giudizio arriverebbe, per la serie caro Thoreau smettila di compiacerti e di ergerti a maestro mistico di vita (che non sei), che hai fatto la scoperta dell'acqua calda.
Cinico, facilone, contraddittorio, sempre pronto alla critica verso lo stile di vita altrui e mai verso il proprio, spocchioso fino all'inverosimile.
I capitoli apprezzabili sono quelli in cui protagonista è la natura.
Quelli in cui ci viene descritto il trasformarsi della flora e della fauna nei pressi del lago di Walden di stagione in stagione.
Anche in questi capitoli però, spesso e volentieri, ci si ritrova lo scrittore in preda alle sue farneticazioni e alle sue ramanzine fatte di filosofia spiccia.
Nascere benestanti e non aver bisogno di chiedersi come sopravvivere è una fortuna che non hanno tutti, e non c'è cosa più detestabile che leggere di un uomo che dispone di tale fortuna e che, nonostante questo, ha anche la presunzione di dire agli altri come vivere.

Considerazioni:
Ho iniziato questo libro con molto interesse.
Inizialmente mi trovavo molto d'accordo con le riflessioni espresse nel primo capitolo, perché fondamentalmente leggendole mi pareva di trovare alcuni dei miei pensieri trascritti su carta.
Andando avanti con la lettura però, mi sono resa conto che quelle che inizialmente erano solo riflessioni personali si andavano via via trasformando in vere e proprie prediche, che avevano come unico fine l'esaltazione del proprio io (quello di Thoreau), a discapito degli altri (ogni essere umano incontrato durante il suo cammino).
Ho trovato urticante il suo continuo voler dare lezioni di vita agli altri, il suo motto costante "prima di voler conoscere il mondo, conosci te stesso" come se tutti avessero l'opportunità (sia a quei tempi che ai nostri) di far come lui e prendersi un paio di anni sabbatici per starsene a pancia all'aria a guardare le stelle e commemorare la natura.
A chi non piacerebbe farlo? 
Perdersi nel dolce far nulla e avere abbastanza tempo libero da poterlo perdere a cercare di osservare le varie specie di animali che vivono nei boschi, gli uccelli che li sorvolano, i pesci che nuotano nelle acque dei laghi.
Passare mesi e mesi a cercare di misurare la profondità di un lago o a osservare come il suddetto lago si ghiacci con l'arrivo dell'inverno, e il suo disgelo con l'avvento della primavera.
Ma forse Thoreau ha dimenticato che i comuni mortali devono lavorare per vivere e non possono certo perdersi in certi sollazzi.
La cosa peggiore é che lui non si limita a predicare uno stile di vita, ma si concentra nel criticare aspramente chi non lo segue.
Lui del resto ha solo se stesso a cui provvedere, né famiglia né figli da mantenere, forse per questo non riesce a mettersi nei panni di chi li ha.
Dice che un qualsiasi operaio, anche dopo ore ed ore di estenuante lavoro, dovrebbe mettersi a studiare i classici greci e latini (e per farlo dovrebbe di conseguenza studiare prima le suddette lingue), perché non ha senso arricchirsi se non si è ricchi dentro.
Ma me lo vorrei proprio vedere il signor "me ne starei sempre steso a guardare le stelle e non arredo la mia casa perché altrimenti dovrei spolverarla ogni giorno" mettersi a studiare dopo aver lavorato duramente.
Per Henry Thoreau, infatti, anche il lavoro è un esperimento, lui ha il privilegio di volerlo fare solo per mettersi alla prova.
Coltiva il suo campo di fagioli per pochi mesi, gli riesce, ci guadagna, e allora cosa fa? 
Va a gongolare dando lezioni di vita a chi il contadino lo fa di mestiere da anni, e ha dovuto basare la sua vita non su un colpo di fortuna di una stagione! Ma ha dovuto vedersela con il mal tempo, le crisi, lo scarso raccolto ecc.
Se per certi versi ho trovato la lettura interessante e piacevole, posso dire che con l'andare avanti della lettura mi sono ritrovata a provare sempre maggiore insofferenza nei confronti del suo autore, e nel mio giudizio non posso discernere le due cose, soprattutto perché questo libro parla di questo.
Non è un diario di viaggio, è un diario dei suoi pensieri, delle sue teorie e delle sue convinzioni. 
Una totale esaltazione di se stesso. E gli esaltati non mi sono mai piaciuti un granché. 

il mio voto per questo libro

1 commento:

  1. Ma sai che volevo leggerlo da tanto e mi è passata la voglia? Pnesavo fosse tutt'altro libro :(

    RispondiElimina

♥ Dimmi la tua ♥
Accetto volentieri saluti e commenti relativi all'argomento del post. Evitate i commenti volti esclusivamente a pubblicizzare i vostri blog. Grazie!