mercoledì 18 maggio 2016

Estratto: "Il ristorante dell'amore ritrovato" di Ito Ogawa

Salve avventori!
Il passo che ho scelto oggi per voi è tratto dal libro "Il ristorante dell'amore ritrovato" di Ito Ogawa. Come avrete già letto nella recensione, non tutto di questo romanzo mi ha convinto.
Ma tra le cose che ho apprezzato di più ci sono sicuramente le pagine dedicate al rapporto madre-figlia.
Nelle poche righe riportate qui in basso, Ringo usa un'affascinante metafora proprio per indurci a capire la natura del loro annoso dissidio.
Poche semplici parole che spingono a riflettere e che vi consiglio vivamente di leggere.
Buona lettura.

Ero convinta di essere in grado di amare ogni essere vivente, con un'unica eccezione: mia madre. 
Era più forte di me, non riuscivo proprio a farmela piacere. L'antipatia che provavo nei suoi confronti era così intensa e profonda da essere pari all'amore per tutto ciò a cui tenevo. È la pura verità, perciò non ho problemi ad ammetterlo. 
Chi del resto, pur avendo un cuore buono, non compie prima o poi un'azione cattiva? 
Noi esseri umani siamo fatti così, c'è poco da fare. Certo, ognuno è diverso dagli altri, e c'è chi può essere considerato fondamentale buono e chi malvagio, ma tutti, nessuno escluso, siamo in misura più o meno eclatante torbidi e impuri, nel senso che abbiamo dentro una certa quantità di fango di cui non riusciamo a liberarci. 
Credo che persino una principessa, in qualsiasi parte del mondo, provi in certi momenti la voglia di gridare insulti e parolacce. È solo che non lo può fare, perché è una principessa. 
Così come credo che anche un ergastolano o un condannato a morte nascondano nel profondo un frammento di bontà simile a una minuscola pietra preziosa, tanto minuscola che nemmeno con il microscopio sarebbe possibile vederla, ma che, se esposta alla luce, brillerebbe quasi quanto il sole. 
Preferivo starmene per i fatti miei, calma e quieta, perché volevo che il mio fango fosse il più pulito possibile. Se un pesce continua a nuotare in prossimità del fondo sabbioso, l'acqua sarà sempre torbida e fangosa. Se invece se ne sta buono e tranquillo, il fango si depositerà tutto sul fondo e a poco a poco l'acqua in superficie diventerà limpida. 
E io desideravo restarmene il più a lungo possibile in acque cristalline. 
La discordia tra me e mia madre era fango allo stato puro. Era quindi necessario prestare attenzione a non muoversi troppo, altrimenti si sarebbe scatenato il finimondo. Finché me ne fossi tenuta alla larga, sarei riuscita a sopravvivere senza che il fango venisse a galla. 
Era per questo che continuavo a ignorarla, certa che quello fosse l'unico metodo per non rischiare di affondare nella melma.

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