martedì 9 settembre 2014

Il libro dell'umore #4

Salve avventori!
Eccoci qui con un nuovo appuntamento (in verità per me, Little Pigo, il primo) della rubrica "Il libro dell'umore", una sorta di ricapitolo mensile o bimensile delle emozioni provate leggendo un determinato libro.
Per partecipare non dovrete necessariamente elencare tutti i libri che avete letto, ma solo quelli che vi hanno suscitato un particolare stato d'animo.
Ecco i miei!

Poche e semplici le regole:
Associate ai libri che avete letto l'emozione o lo stato d'animo che vi hanno suscitato
Spiegatene brevemente il perché
Aspettate i commenti

♥ Divertita e pensierosa: "Gli incubi di Hazel" di Deeny Leander
Questo libro è stata una piacevole scoperta. E' quello che si può definire una storia grottesca, ai limiti dell'assurdo. Una trama che mescola mistero, vicende familiari e temi importanti, il tutto dipinto con forti tinte macabre. 
Un romanzo che mi ha colpito sin dalla prima pagina e che non mi ha affatto deluso. Il punto di forza è la storia, estremamente originale, e soprattutto lo stile dell'autore ironico e divertente. 
In sintesi un racconto che fa sorridere e non solo. Dai risvolti raccapriccianti e crudeli, offre molti spunti di riflessione, affrontando anche temi importanti come l'alcolismo, il gioco d'azzardo, l'omicidio, la solitudine e la paura.

♥ Arrabbiata e triste: "La mia amica ebrea" di Rebecca Domino
Leggere dello sterminio degli ebrei non è semplice: sapere che gli eventi narrati sono realmente accaduti non può non fare un certo effetto. 
Osservare poi questo mondo di sofferenza, ingiustizie e pregiudizi con gli occhi di un'ariana crea un impatto emotivo ancora più forte. Improvvisamente ti ritrovi a detestare quella ragazza gentile che fino ad un momento prima non era altri che la tua protagonista e che invece, qualche pagina dopo, non fa che manifestare il suo astio nei confronti degli ebrei, ribadendo quanto questi siano esseri inferiori e come non possano neppure osare lamentarsi della loro situazione.
Oltre alla evidente rabbia nei confronti della tedesca Josepha e di tutti i sostenitori della razza ariana, questo libro mi ha anche, e soprattutto, lasciato un grande senso di vuoto di fronte al dolore e alla disperazione, sapientemente descritti in queste pagine.

Il romanzo di Fannie Flagg è un tuffo nel passato, un viaggio verso un luogo senza tempo dove ogni posto è accogliente e chiunque incontri è tuo amico. Un luogo fatto di ricordi e di storie antiche. Di una familiarità e di un'ospitalità che un tempo apparteneva anche a noi e che non si può non rimpiangere.
Mi sono affezionata ad Evelyn e a tutta la famiglia Threadgoode, ho riso con loro, ho patito le loro pene, e mi è dispiaciuto tanto doverli salutare.

È uno di quei libri bizzarri capace di farti provare sentimenti contrastanti. 
L'argomento, il cancro, è senz'altro uno dei più delicati da trattare. Fausto Brizzi, è riuscito ad affrontarlo con la serietà del caso, ma nel contempo con una certa leggerezza. So che detto così sembra assurdo, ma vi assicuro che è la verità.
Leggendolo non potrete non sorridere e al tempo stesso non potrete non deprimervi. 

Soprusi, vendette e rancori di lunga data: questa è la trama di fondo di questo classico senza tempo. 
I personaggi non sono altro che persone crudeli e senza scrupoli. Nessun innocente, solo carnefici e vittime, a loro volta carnefici di altre vittime. 
Inutile dire che di pietà ne ho provata ben poca, compensata da tanta tanta rabbia.

3 commenti:

  1. Triste e felice: Il tuo meraviglioso silenzio di Katja Millay. Due emozioni così contrastanti, che sono riuscita a provare quasi nello stesso momento!

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  2. Triste e felice...il primo libro che mi è venuto in mente è stato 'Cercando Alaska' di John Green, quindi penso che come emozioni abbia suscitato proprio questo il libro. Felice perchè viene raccontato in modo non troppo melodrammatico, mentre triste perchè comunque c'è qualcosa di profondo dietro e questo avviene in tutti i libri di Green a dir la verità (che SPOILER non si risparmia dall'uccidere i personaggi è_è. Penso che però i suoi libri acquisiscano, almeno per me XD, più valore per questo).
    Ok, posso dire che Green è il mio scrittore preferito XD.

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    1. Io per ora di suo ho letto solo Colpa delle stelle, ma a dir la verità non mi sono fatta una buona impressione sul suo modo di scrivere. Mi è parso molto parac***o.
      Magari leggendo altro mi ricrederò.
      Grazie per il tuo commento ^__^

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