lunedì 12 marzo 2018

Recensione: "Adamantino e i segreti di Natale" di Milko Miti

Titolo: Adamantino e i segreti di Natale
Autore: Milko Miti
Editore: Youcanprint
Data di pubblicazione: 12 ottobre 2016
Pagine: 220
Prezzo: 10,96 €(cartaceo) 2,99 €(ebook)

Trama:
Adamantino Adami ha tredici anni e non si è mai allontanato da Villargento. 
E' la notte di Natale, quando riceve un libro dallo sconosciuto che vive nel bosco alle porte del paese. Quel regalo inaspettato lo spingerà a partire per un viaggio straordinario, fino all'origine della sua famiglia. 
Ad aiutarlo ci sarà Stella, la compagna di classe di cui è innamorato.
Cresciuto senza il padre, Adamantino deciderà di mettersi sulle sue tracce, riuscendo a scovare una fantastica macchina del tempo e a svelare la verità sull'esistenza di Santa Claus. 
Entrerà a Lumen, “l’altra” città nel sottosuolo di Firenze, conoscerà la vera amicizia e affronterà un nemico implacabile, che ha percorso i secoli per venirlo a prendere. 

Recensione:
Probabilmente ora vi starete chiedendo "cosa fa questa? Recensisce un libro natalizio quando siamo ormai a Marzo inoltrato?" 
Ma il titolo potrebbe ingannarvi, come ha ingannato anche me, perché questo libro ha davvero poco a che fare con il Natale e con le classiche storie ambientate in quel magico periodo dell'anno.
Milko Milti racconta invece un'avventura fantasy, ricca di misteri, creature magiche, segreti, che ha inizio la notte di Natale, ma che prende strade decisamente inaspettate.
L'avventura, che vede protagonista Adamantino, comincia con un libro misterioso che promette la vita eterna a chiunque scriva il proprio nome fra le sue antiche pagine... almeno questa è la versione che  il signor Natale, il vecchio solitario che vive in mezzo ai boschi, racconta ad Adamantino e ai suoi amici...
Ma sarà vero? O saranno solo i vaneggiamenti di un vecchio eremita un po' strambo? 
Villargento, del resto, non è nuova ai misteri. La cittadina è da tempo famosa per alcune oscure e irrisolte sparizioni dei suoi cittadini. Tra queste anche quella del padre di Adamantino.
Tutto pare assurdo e insensato alle orecchie dei quattro ragazzini, eppure, in quella notte, di cose strane e inspiegabili ne sono successe a valanghe: uccelli e pupazzi di neve parlanti, slitte trainate da renne volanti, perché stupirsi adesso?
L'ennesima sparizione nella notte, quella di Stella, spingerà Adamantino e i suoi compagni di questa sventurata avventura a mettersi sulle sue tracce e, di conseguenza, su quelle del misterioso nemico fautore di così tante sofferenze.
La storia ha una buona partenza e un'idea iniziale che poteva davvero essere valida, purtroppo, però, il racconto perde colpi nel suo sviluppo.
Lo scrittore ha voluto strafare mettendo troppa carne al fuoco. In poche parole: c'è troppo. Troppe idee, troppi personaggi, troppe scelte narrative a cui non viene dato il giusto respiro.
E se da una parte c'è troppo, dall'altra c'è poco, poca chiarezza nella storia, che appare perciò confusa; poco senso in alcuni accadimenti che non trovano nessuno scopo; e pochi sentimenti, emozioni e credibilità.
È il caso di dire che il troppo, ma anche il troppo poco, stroppia, o che si è voluto fare il passo più lungo della gamba.

Considerazioni:
Mi spiace sempre bocciare dei libri, soprattutto quando si tratta di giovani autori che si sono evidentemente impegnati per scrivere qualcosa di complesso e originale. Ed è questo il caso, perché se c'è una cosa che non si può togliere a Milko Miti è che ha voluto scrivere qualcosa di diverso e particolare. E di questo libro apprezzo davvero tanto la fantasia e l'intenzione, ma non lo svolgimento.
Ho iniziato a leggere "Adamantino e i segreti di Natale", un mese prima di Natale, convinta del fatto che lo avrei terminato in un paio di giorni e che la recensione sarebbe già stata lì, bella e pronta, prima delle feste. 
Ma mi sbagliavo, il libro purtroppo non mi ha presa come speravo e l'ho messo da parte per un po' (cosa che, credetemi, non faccio quasi mai!), per dedicarmi ad altre  letture.
Poi l'ho ripreso, ma ahimè le vicende di Adamantino non mi hanno mai appassionato.
Credo non sia chiaro, o forse sono stata io a non aver capito, il perché di troppe cose, di troppi comportamenti.
Molti fatti avvengono senza che abbiano uno scopo a livello narrativo, e questo non fa che creare confusione dando la sensazione (almeno a me l'ha data), che l'autore volesse solo allungare il brodo, infarcendo la storia di situazioni e personaggi superflui.
Mi riferisco ad esempio (perché non mi piace lanciare critiche a vuoto), a quando Adamantino e gli altri si recano da Luchino per farsi accompagnare da lui, in macchina, a Firenze.
I ragazzi arrivano da lui, lo trovano addormentato e non ci provano nemmeno più di tanto a svegliarlo. Poi gli rubano la macchina ma, la loro corsa forsennata, si conclude con un nulla di fatto.
In seguito arrivano all'Ovis Grill, uno sporco pub poco raccomandabile, e lo fanno per chiedere un passaggio, ma anche questa avventura si rivela inutile.
Quando finalmente arrivano a Firenze c'è il grandioso incontro, in un vecchio palazzo diroccato, con Santa Claus in persona! Ma perché Santa Claus dovrebbe trovarsi a Firenze? Perché in quel palazzo? Non ci è dato saperlo.
Per quanto riguarda la poca credibilità dei personaggi mi riferisco, in particolar modo, ad Adamantino che all'inizio non non vuole saperne nulla del libro, e poi, ad un tratto, si rifiuta di tornare a Villargento con gli altri perché sente che deve trovare suo padre... così, di punto in bianco, dopo anni di muta rassegnazione, ha questo improvviso e immotivato impulso.
Ovviamente, la sua sensazione è giusta. Ma quando lo ritrova, invecchiato, smagrito, con la schiena deformata per gli anni di prigionia in uno spazio buio e angusto - vi immaginerete, giustamente, una scena emozionante e strappalacrime - non succede NIENTE.
Nessun sentimento, in quella che avrebbe dovuto essere la scena più toccante del racconto.
L'autore si è tanto impegnato ad aggiungere particolari e situazioni superflue e ha, invece, dato per scontato ciò che più conta in un libro: le emozioni!
Avrebbe dovuto immergersi e immedesimarsi in quello che raccontava e permettere ai suoi lettori di immergersi e immedesimarsi attraverso le sue parole.
Immedesimarsi in un padre e in un figlio che si rincontrano dopo una lunga separazione.
Immedesimarsi in un padre che vede per la prima volta suo figlio. 
Immedesimarsi in un uomo che, dopo anni di carcerazione, assapora per la prima volta la libertà, torna a vedere il cielo e a sentire il vento sulla pelle.
Immedesimarsi in una moglie e in un marito che si riabbracciano dopo tredici anni di disperazione. 
Ma in queste pagine non c'è la minima intenzione del voler trasmettere qualcosa di più, oltre alle semplici parole scritte su carta.
Per quanto riguarda la conclusione, la fine "alla tarallucci e vino" del terribile Larvala che in quanto immortale non poteva essere ucciso - ma la cui morte viene giustificata con uno sbrigativo "Nessuno è immortale" - lascia presagire la volontà di un seguito.
Io però voglio consigliare allo scrittore di rivedere questa prima parte della storia prima di cimentarsi in un ipotetico seguito, perché sarebbe un gran peccato lasciarla così, soprattutto in virtù di tutto il lavoro e del tempo che, sono sicura, c'è stato dietro.
E infine, un consiglio generale a tutti i self-publisher che, non avendo degli editori alle spalle a indirizzarli, consigliarli e metterli sulla retta via, pubblicano libri che vedono buone idee svilupparsi in modo incerto: fate leggere le vostre storie a più persone possibili e fatevi consigliare, chiedete pareri, pretendeteli! E chiedete a voi stessi se le scelte intraprese sono credibili, se i vostri protagonisti lo sono, se voi nei loro panni vi comportereste in quel modo. 
Perché la credibilità, e la veridicità sono fondamentali anche nei libri di fantasia, anzi, in quelli ancora di più.

Ringrazio l'autore per avermi fornito una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

1 commento:

  1. Di solito le opinioni sono soggettive, però questo libro non mi ispira molto...

    Ti ho nominata per il "My World Award", segui il LINK per saperne di più! :)

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