lunedì 7 maggio 2018

Recensione: “La bilancia dei Balek” di Heinrich Böll

Titolo: La bilancia dei Balek
Autore: Heinrich Böll
Illustrazioni: Fabian Negrin
Editore: Orecchio acerbo editore
Collana: Pulci nell'orecchio
Data di pubblicazione: 15 Marzo 2018
Pagine: 40
Prezzo: 8,50 € (cartaceo)

Trama:
Un villaggio dove si vive di gramolatura del lino, dove il lavoro dei bambini è di andare a raccogliere erbe funghi timo e fiori da fieno, e dove la sola bilancia in uso è quella dei nobili Balek, che detta legge sul peso.
Da cinque generazioni nessuno ha sospetti sulla bilancia, finché un ragazzino si accorge del grande imbroglio…

Recensione:
La raccolta delle pulci nell’orecchio si è arricchita con tre nuovi arrivi e “La bilancia dei Balek” è uno di questi.
Racconti che mi piace definire come "coriandoli d’infanzia", storie che hanno come protagonisti i bambini e che si pongono come brevi testimonianze dell’assurdità e dell’ingiustizia del mondo degli adulti.
Questa storia è ambientata in un piccolo villaggio che vive grazie ai contadini e al loro raccolto. In particolare ciò che dà a tutti da mangiare è la gramolatura del lino, attività svolta da più o meno tutti gli adulti del posto. Ma data la povertà delle famiglie anche i più piccoli sono chiamati a dare il loro contributo, raccogliendo erbe da vendere alle farmacie, funghi e frutti destinati alle ricette delle tavole più nobili.
E se si parla di famiglie nobili la più importante in paese è quella dei Balek.
Loro sono i signori, vivono al castello e, a loro, tutti sono chiamati a rendere conto, poiché è in loro possesso l’unica bilancia del villaggio ed è severamente vietato per chiunque tenerne una propria.
Le cose vanno così da generazioni e nessuno ha mai posto obiezioni. Fino a quando, il giovane protagonista della storia, viene per caso a scoprire di un inganno perpetuato ai danni di tutto il villaggio.
Il ragazzino ha sete di verità e giustizia, è furioso per essere stato ingannato e derubato per tutto quel tempo. Pensa al denaro che è stato sottratto a lui, ai suoi fratelli, a tutti i bambini, e tutte le famiglie del circondario.
Non ci sta a starsene zitto, non permetterà che il furto vada ancora avanti, è deciso a far sapere a tutti la verità, a far valere diritti e ragioni, senza alcuna paura di ciò che sarà.
Senza pensare alle conseguenze, dopotutto a quali conseguenze potrebbe incorrere chi dice la verità? Chi porta a galla una bugia?
Eppure le cose non andranno come il ragazzino si era prefigurato, poiché la giustizia, come la bilancia dei Balek, non sempre pende dalla parte giusta.
Questo racconto con amarezza evidenzia l’ingenuità dei piccoli per cui tutto è semplice, coerente e logico. Come in effetti dovrebbe essere.
Chi sbaglia paga; il ladro viene punito; il derubato risarcito. Un mondo in cui ad ogni azione corrisponde la sua diretta conseguenza, senza alcuna ambiguità.
Ma nella realtà le cose non stanno proprio così, il potente trova sempre il modo di ribaltare le carte, voltare la sorte a suo favore, far passare il giusto dalla parte del torto. Spesso ha persino il potere di indurre gli altri a dimenticare.
E i poveri, gli ignoranti, i disperati, gli afflitti, dimenticano. Dimenticano di essere stati truffati e si lasciano truffare ancora.
Lo fanno per tirare a campare, perché non vedono altra via d’uscita o, spesso, preferiscono rimuovere di essere stati tanto stolti da essersi fatti raggirare.
Possiamo biasimarli del resto? No, non possiamo perché, seppur amaramente, questa storia ci descrive, descrive la nostra società.
E bisognerebbe averlo tutti il coraggio del piccolo, avventato, protagonista di questa storia. Far fronte comune e batterci affinché la giustizia sia davvero giusta per tutti.

Ringrazio Orecchio Acerbo per avermi fornito una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

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