lunedì 6 febbraio 2017

Recensione: "Parlare a raffica" di Lauren Graham

Titolo: Parlare a raffica
Titolo originale: Talking as Fast as I Can
Autore: Lauren Graham
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: novembre 2016
Pagine: 225
Prezzo: 18,00 € (cartaceo) 9,99 € (ebook)


Trama:
Attrice, produttrice, scrittrice di romanzi, Lauren Graham ha deciso di raccontarsi al pubblico a modo suo: lasciandosi andare, parlando alla velocità della luce proprio come farebbe Lorelai Gilmore di "Una mamma per amica", il suo personaggio preferito che tanto le somiglia.
In questo libro l'attrice preme il pulsante «pausa» per riguardare la sua vita con quello stile frizzante che conosciamo e raccontarci storie divertenti sulla sua adolescenza, dall'infanzia in Giappone al legame con il padre, e sulle dure sfide che ha affrontato a Hollywood. E, naturalmente, ci svela i dietro le quinte della serie televisiva che più ha amato e che l'ha resa celebre.
Lauren rivela tutto ciò che c'è da sapere sul suo personaggio, sullo show e sulle nuovissime puntate, racconta dei rapporti con i membri del cast e riporta estratti del diario che ha tenuto durante le riprese dei quattro episodi dell'ottava stagione di "Una mamma per amica: di nuovo insieme". 

Recensione:
Lauren Graham si racconta in queste pagine facendosi conoscere al pubblico per quella che è nella realtà, perché, anche se ci sembra di conoscerla da anni, in verità di lei abbiamo sempre visto solo i ruoli che ha interpretato nelle serie a cui ha prestato volto, o l'abbiamo letta raccontarci di Franny Banks, la protagonista del suo primo romanzo "Un giorno, forse". Ma di lei, di Lauren Graham, della persona che si cela dietro ai suoi lavori, sapevamo poco o nulla.
In "Parlare a raffica" Lauren ci apre le porte ai ricordi della sua infanzia, dell'adolescenza e a quelli legati al sogno di diventare un'attrice e calcare, un giorno, il tanto ambito palco di Broadway. Ripercorre con noi i passi che hanno portato alla scalata, verso il raggiungimento di quel sogno: delle decine di lavori e particine a cui si è prestata prima della sua grande occasione.
La serie "Una mamma per amica" è il punto di svolta della sua carriera e, il ritorno sugli schermi con il tanto atteso revival, l'occasione giusta per scrivere quest'autobiografia e analizzare i suoi sentimenti a riguardo.
Lorelai è il personaggio della vita che, lo scopriamo pagina dopo pagina, le somiglia più di quanto potessimo aspettarci.
Nello stesso modo ironico e logorroico a cui la maggiore delle ragazze Gilmore ci ha abituato, la Graham parla e straparla, raccontando manie, delusioni, i momenti di crisi, e le gioie trascorse sui vari set.
Il racconto è suddiviso in capitoli che passano da un argomento all'altro, probabilmente l'idea più sensata per mettere un freno ai pensieri irrefrenabili dell'autrice.
Un libro spiritoso e leggero, in cui l'attrice si diletta anche a dispensare consigli, o a fare ramanzine mediante la voce dell'immaginaria e anziana signora Jackson.
Cosa manca dunque? Probabilmente un po' di sentimento, anzi di sentimenti.
Forse anche un po' di verità. 

Considerazioni:
Lo so, lo so, non posso concludere una recensione così, senza argomentare il perché della precedente affermazione.
Diciamo che ho trovato il pretesto per spingervi a leggere anche la parte delle considerazioni che, fidatevi, è sempre la più divertente :D
Tornando al libro, quando dico che manca di sentimento e di verità non faccio che riportare una sensazione che mi ha tenuto compagnia per gran parte della lettura.
Tendenzialmente la Graham si sofferma più a raccontarci i successi che gli insuccessi che l'hanno vista protagonista, più le gioie che le sofferenze.
Quando invece parla del ritorno, dopo dieci lunghi anni, sul set della serie che l'ha vista brillare (il capitolo che immagino tutti stessero aspettando con più ansia di leggere), non si sbilancia troppo nel raccontare le emozioni dell'incontro con il cast! 
Insomma avete lavorato insieme per sette anni, siete stati lontani per dieci, vuoi raccontarci come è stato rincontrarli?
Vi dico solo che si sofferma a parlare più del set, del gazebo, delle case, che delle persone.
Le giornate di registrazione sono raccontate in modo affrettato e analitico, i resoconti sono lasciati alle fredde e smilze pagine di un diario scritto, in tutta fretta, tra una ripresa e l'altra.
Io (e penso anche voi), volevo sapere come era stato riabbracciare Alexis Bledel e tutti gli altri, come si è svolto il primo incontro, i discorsi e i pensieri che i diretti interessati si sono scambiati durante il periodo di incertezza (si farà o non si farà questo revival?), e chi più ne ha, più ne metta.
La Graham ci racconta le cose per sommi capi, riferisce di attimi di commozione, ma lo fa con distacco, e gli aneddoti non hanno quasi mai a che fare con momenti vissuti con gli altri attori, ma sono quasi sempre situazioni solitarie, che vedono protagonista solo lei stessa, o vissute con il suo staff.
Non so, ma la sensazione che ne ho ricevuto di rimando è che la Graham non fosse poi così affezionata a quel cast o a quella produzione che, difatti, non ha lodato come invece ha fatto con cast, produzione, regia, trucco e parrucco del suo lavoro successivo: Parenthood!
Be' cara Lauren, mi spiace ma ho un triste messaggio per te, di "Parenthood" a noi non ce ne può fregare di meno! Non solo perché era una serie tremendamente brutta e noiosa, ma anche perché lo era tutto il cast.
Dico sul serio, non ho mai visto un insieme di personaggi così antipatici, fastidiosi ed odiosi. La serie tanto amata dalla Graham non ha mai avuto un briciolo della verve e della vivacità di "Una mamma per amica", anzi, era piuttosto una brutta copia - del già brutto di suo - "Settimo cielo".
Ma per tornare sul binario della discussione precedente, arriviamo ora alla questione "mancanza di verità".
L'altra fastidiosa sensazione che ho avuto durante la lettura è che l'intento dell'autrice con questo libro fosse, non tanto quello di scrivere una "confessione" a cuore aperto ma, quello di vendersi bene.
Mi riferisco specialmente a come ci informa delle varie vicissitudini che hanno visto la pubblicazione del suo primo romanzo: "Un giorno forse".
Non so voi, ma io ho letto quel libro (trovate la recensione QUI), e quando la Graham ci confessa di come l'agente letteraria, Esther Newberg, abbia visto in quelle pagine un'opera di spessore, non adatta a case editrici che l'avrebbero pubblicato solo a scopo di lucro, dato che, parole sue - anche un blocchetto di appunti pubblicato da Lauren Graham avrebbe venduto, invece il suo romanzo era valido, valido davvero e meritava un trattamento di gran lunga migliore - mi sono fatta una sonora risata!
Perché dai, andiamo! "Un giorno, forse" è un romanzetto frivolo e sciocco come tanti altri che, se non avesse avuto la firma della Graham, non avrebbe di certo riscosso il successo che lo ha visto protagonista, e il primo posto nei Bestseller lo avrebbe visto solo nei sogni.
Ovviamente la Graham da brava attrice qual è - quindi ottima venditrice di se stessa - ci tiene ad informarci che il suo libro era degno di essere letto, che è stato al primo posto nelle classifiche più importanti, che è tutta opera di suo pugno e quindi, se ancora non l'avete letto, non sapete ciò che vi siete persi.
Inoltre, quale occasione migliore per scrivere e pubblicare questo libro se non ora, che è tornata sulla cresta dell'onda con il revival? 
Libro che, guarda un po', parla del revival e, non dimentichiamocelo, ci toglierà tante curiosità sulla serie e sui suoi retroscena!
Be' non sperateci troppo perché non lo farà. È solo una furba strategia di marketing.
Tutto negativo penserete voi, no non del tutto, in realtà anche in questo libro, come avevo fatto per il suo primo romanzo, ho apprezzato il modo di scrivere della Graham, le parole infinite che sgorgano dalla sua penna, lo humor, il sarcasmo, i discorsi che sembrano sempre non aver dove andare a parare fino a che non arrivano alla fine. Il suo stile, come lo chiamo io "alla Lorelai".
Pur lamentando la mancanza, almeno dal mio punto di vista, di una totale sincerità e limpidezza nel narrarsi, ho trovato molto carini i suoi aneddoti, e mentirei se dicessi che non mi ha strappato nessun sorriso.
Ah! Quasi dimenticavo! Una delle cose più preziose che ho trovato in queste pagine è il metodo del timer da cucina di Don Ross. Un metodo per mantenere la concentrazione e portare a termine i propri obbiettivi. Credo che lo utilizzerò. (Grazie Lauren per averlo reso noto).
Da questo libro, infine, veniamo a conoscenza che l'attrice, tra gli altri progetti che la vedono coinvolta, sta lavorando al suo secondo romanzo...
Bene! Continua a provarci Lauren, magari il prossimo sarà quello giusto! ^__<

Ringrazio la Sperling & Kupfer per avermi fornito una copia cartacea di questo libro.

il mio voto per questo libro 

2 commenti:

  1. Non l'ho ancora letto, ma mi ispira molto e mi dispiace sentire che non è all'altezza delle aspettative... Molto alte anche le mie!!! Con questa tua recensione in mente affronterò la lettura prossimamente :D

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    1. Si, mi aspettavo qualcosina di più, ma è una cosa molto personale. Penso che le biografie, alla fine, si possano giudicare solo così in base a come senti il racconto. Io l'ho sentito poco sincero.

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